*Napoli, la mia città*  

  Napoli, è il capoluogo della Campania,
sorge nel golfo omonimo a nord del Vesuvio, sotto le pendici del Vomero.

E' un rilevante centro industriale, commerciale e turistico grazie anche al suo porto,
 il più importante dell' ltalia centro-meridionale.
La stagione ideale per visitare Napoli, è l'estate per ammirare il paesaggio meraviglioso delle spiagge e del mare e per esplorare i vicoli dei paesini arrampicati sui monti.

Si narra che la Sirena emergesse ogni primavera nel golfo compreso fra Posillipo e il Vesuvio per salutare e omaggiare con canti soavi le genti che lì abitavano...

Un giorno però, la sua voce fu talmente piena di grazia che i dimoranti ne furono commossi al punto da ricompensarla con alcuni doni preziosi, fra cui:
uova (metafora della vita che sempre nasce e si rinnova),
ricotta (in omaggio ai pastori),
farina (simbolo della campagna) e zucchero (a rievocare il dolce canto di Partenope).

Tornata nella sua dimora cristallina, la Sirena depositò i preziosi ingredienti ai piedi degli dei,
i quali provvidero a miscelarli sapientemente fino a creare quella meraviglia gastronomica che oggi ben conosciamo.

Ci sono poche città al mondo dove la natura entra a far parte del panorama con tanta grandiosa esuberanza come a Napoli....

Qui natura e storia sono strettamente intrecciate e ci parlano dell'uomo e della sua vicenda su questa terra, delle sue imprese e dei suoi incanti.

Se un mattino si arriva in mare nel golfo di Napoli, o se lo si guarda dall'alto atterrando con l'aereo,
è la natura dei primordi quella che colpisce subito.

Si vedono Vulcani, Isole, Penisole, Rocce inaccessibili, Rive ridenti dove la campagna incontra la spiaggia, Solfatare e Soffioni sbuffanti e tutto sembra appena uscito disordinatamente dal caos generale...

Così doveva essere il mondo il primo giorno della creazione...

Ma poi, quando si entra in questo straordinario scenario,
e lo si contempla da uno dei tanti punti panoramici di cui è ricca la città, tutto si raddolcisce,
acquista una qualità umana ed è come se si uniformasse alle note di una delle tante canzoni nate su queste sponde, dove, dice la leggenda, venne a morire la Sirena Partenope.

E, mentre prima era la preistoria il tratto dominante, adesso è la Storia...

La storia degli uomini che qui hanno vissuto, combattuto amato, ma, soprattutto SOGNATO...

Una zona da me conosciutissima, si trova alle spalle della stazione ferroviaria di Napoli Centrale a Piazza Garibaldi, nel quartiere di Poggioreale, si trova il Centro Direzionale di Napoli, moderno complesso urbanistico progettato dall'architetto giapponese Kenzo Tange nel 1982.
I grattacieli del Centro, anche se non sono altissimi, spiccano però moltissimo in un tessuto urbano a sviluppo orizzontale e sono perfettamente visibili da ogni parte della città.

La zona del centro era prima parzialmente disabitata e paludosa, vi passava il piccolo fiume Volla.
Già nel 1964 il Comune di Napoli individuava in questa zona la destinazione del nuovo Centro Direzionale, ideato per decongestionare il centro cittadino dalla abnorme concentrazione di uffici pubblici e privati.
Molti progetti furono approntati dai più importanti architetti italiani ma nessuno venne adottato in via definitiva fino agli inizi degli anni '80, quando Comune e imprese costruttrici affidano a Kenzo Tange la stesura del piano volumetrico che doveva coordinare in una visione unitaria tutto il lavoro progettuale svolto fino allora.

Nel Novembre 1982 Tange presenta il progetto definitivo e nel 1985, completate tutte le procedure amministrative per l'approvazione, iniziano finalmente i lavori.

Kenzo Tange è stato uno dei maggiori architetti e urbanisti del dopoguerra a livello internazionale e il massimo esponente della architettura contemporanea giapponese.
Le sue opere più importanti sono state il piano urbanistico di Tokio del 1960 e gli impianti sportivi per le Olimpiadi di Tokio del 1964.
In Italia, prima di Napoli, aveva già coordinato i progetti per il Centro Direzionale e il quartiere fieristico di Bologna nel 1975.
Il suo principale riferimento culturale è il tardo Le Corbusier, di cui continua la ricerca espressiva nell'uso dei volumi architettonici contrapposti e discordanti, poi evoluta in uno stile molto personale caratterizzato da un forte espressionismo plastico.

Gli edifici del centro sono sostanzialmente di due tipologie: una a forma slanciata, più alta che larga, con rivestimenti in pannelli di vetro e ferro che aumentano il dinamismo delle facciate e ne alleggeriscono la pesantezza; l'altra solida, più larga che alta, con rivestimenti in marmi policromi o calcestruzzo colorato che accentuano l'immagine di robustezza.
L'effetto visivo complessivo del Centro risulta proprio dalla armonica contrapposizione delle due tipologie di edifici, che simboleggiano anche le due anime delle aziende ospitate: dinamiche e solide, proiettate verso l'alto e fermamente ancorate alle basi, capaci di ispirare entusiasmo e fiducia.

All'ingresso del Centro si trovano due alte torri poste ad angolo retto tra loro, ma ognuna con una angolazione di 45 gradi rispetto all'asse longitudinale dell'intero complesso e in senso convergente verso l'interno, in modo da creare un interessante effetto scenografico di invito all'entrata.

Le torri sono dotate di ascensori esterni panoramici.
Il viale principale, che attraversa il centro da parte a parte, è molto largo ed è diviso in corsie da aiuole e dagli accessi ai sottostanti parcheggi e vie di deflusso.

A metà del percorso c'è una piazza a forma ottagonale attorno cui si elevano quattro alti grattacieli che terminano ai lati con angoli acuti molto spettacolari.

Nei pressi della piazza si trova la Chiesa di San Carlo Borromeo, anch'essa costruita con criteri avveniristici ma la cui presenza vuole mostrare l'ancoramento alla tradizione, a sottolineare che la nuova città non si contrappone alla vecchia, ma vuole esserne la continuazione e il prolungamento nel futuro.

 Anche la terrazza con cui termina il viale centrale, con vista sul Vesuvio (il più classico dei simboli di Napoli), conferma questa volontà di continuità.

Nei viali del Centro trovano posto anche diverse opere d'arte contemporanea, non solo con semplice funzione di arredo urbano, ma tutte con un comune denominatore simbolico: l' immagine umanistica di un uomo consapevole e padrone dei suoi mezzi anche nella nuova società tecnologica.

Si, è vero, tutto ciò è bello, moderno ecc..
Però ha fatto si che nella zona lievitassero i prezzi degli immobili
e che la vita degli abitanti venisse un po'.....come dire "sconvolta" da queste mastodontiche costruzioni... Alcune volte, sembra persino che appena ti affacci al balcone o alla finestra ti sembra di stare a... New York ;-)

Veduta del Centro Direzionale:
 


                       Maschio Angioino  




                  Castel dell'Ovo



    
                 



   Palazzo Reale

    
               


 Reggia di Capodimonte




Teatro S. Carlo

 


Galleria Umberto 1°      
                                         
                                                                 



Villa Pignatelli

 


             Adoro mangiare qui...

   

Napoletani Grandi

    
 

   






D10S

Lui si sentiva Napoletano


Atri Grandi napoletani